Alcune regole per stampare rispettando l’ambiente

Stampare in modo ecologico? Si può, e seguendo queste regole si può anche risparmiare qualche euro

Quando ci si appresta nell’acquisto di una nuova stampante, che sia per l’ufficio o per l’uso domestico, siamo sempre stati consapevoli (ma anche no) che il prodotto che stiamo acquistando è altamente inquinante. Infatti, sia per le cartucce esauste, sia per i volumi di carta, l’impatto ambientale di questi dispositivi è sempre stato elevato.

Oggi però le cose sono un po’ cambiate, abbiamo infatti più consapevolezza, e soprattutto abbiamo gli strumenti adatti per poter continuare ad eseguire le nostre stampe, ma con un occhio di riguardo in più in favore dell’ambiente.

Ho così stilato un piccolo elenco di accortezze da avere per riuscire ad essere più ecologici, e di avere un piccolo risparmio in termini economici nell’uso di questo dispositivo.

  1. È necessario? È la domanda che dobbiamo farci ogni volta che abbiamo voglia di eseguire una stampa. Se hai dei documenti che dopo la stampa andranno a riempire direttamente il cestino oppure il mobile, puoi tranquillamente evitare. I documenti stoccati in digitale sono più comodi da gestire e da condividere;
  2. La scelta della carta è necessaria per ogni tipo di esigenza. Se dobbiamo stampare qualcosa per noi, per eseguire uno studio, per “scarabocchiarci”, possiamo fare la scelta più eco possibile: usare carta già riciclata, ridurre al minimo la qualità della stampa, usare solo colori monocromatici in modalità bozza, e stampare in fronte-retro. Ovvio che se il documento serve per questioni importanti andremo ad utilizzare della carta di buona fattura, alzeremo la qualità della stampa, ed utilizzeremo eventualmente anche i colori;
  3. Acquistare solo carta eco-compatibile in due diverse qualità: una un po’ scadente, economica e riciclata, l’altra con una fattura migliore, che provenga però da una produzione ecosostenibile, e cioé piantagioni dedicate alla produzione della carta che dopo il taglio prevede una ripiantumazione;
  4. Riutilizzare la carta già stampata può sembrare una poracciata, ma a meno che non stampiamo intere enciclopedie, i fogli non non sono mai completamente saturi da caratteri e disegni. Se in precedenza ci siamo preoccupati di eseguire una stampa in modalità bozza e con i colori più sbiaditi, possiamo eseguire la seconda stampa con colori un po’ più pieni ed avere ugualmente il nostro contenuto leggibile;
  5. Servono le foto ad alta qualità? Sono infatti dell’idea che se voglio vedere una fotografia in alta qualità la guardo dal monitor del PC, o dallo smartphone. Me ne faccio poco, infatti di una fotografia ad altissima qualità su un documento che a breve finirà nel pattume
  6. Scegliere la stampante giusta: le stampanti a cartucce sono altamente inquinanti, infatti il loro rapporto rifiuto/contenuto è elevato. Con questo voglio dire che il contenuto d’inchiostro delle cartucce è ridicolo (in tante occasioni mi è capitato di acquistare cartucce anche con 15ml di inchiostro) in confronto alla quantità di plastica e di circuitazione che assembla la cartuccia stessa. Il nostro ultimo acquisto è stato una Epson della serie EcoTank, una stampante con serbaoi interni ricaricabili con flaconi separati (4 flaconi, uno per colore) da 65ml. Ogni flacone originale ha un costo medio di 9€;
  7. Fai la raccolta differenziata! Lo sappiamo benissimo tutti che in Cina riversano plastica nei fiumi, che in Giappone, riversano acque contaminate nei mari, e che in India usano tutti veicoli a cherosene, ma se ci riflettiamo un attimo, tutta la carta che ricicliamo oggi serivirà alle aziende di riciclo per la produzione di nuova carta pulita da fonti riciclabili, non necessitando quindi dell’abbattimento di altri alberi. È un’azione che non costa niente fare, basta solo riempire un cestino invece dell’altro.

Non è solo per una questione ambientale, ma anche di logistica della casa. Con queste piccole accortezze è possibile avere meno cose da acquistare, quindi una spesa più leggera, un portafogli più gonfio, e soprattutto, meno rifiuti da tenere fuori la porta di casa fino al prossimo passaggio del netturbino.

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